Avete a disposizione: una scatola con delle puntine da disegno, dei fiammiferi e una candela. Dovete attaccare la candela al muro, evitando che la cera coli sul tavolo. Come fareste?
Questa la situazione sperimentale che due gruppi di soggetti dovevano affrontare.
La soluzione non è affatto scontata, e consiste nel servirsi della scatola e utilizzare le puntine da disegno per fissarla al muro. In questo modo:
Al primo gruppo fu semplicemente misurato il tempo, per registrare quanto impiegassero a trovare la soluzione. Al secondo gruppo invece fu dato un incentivo economico, di 5 dollari al 5% dei soggetti che fossero arrivati per primi alla soluzione, e di 20 dollari al primo in assoluto.
Secondo voi, quale dei due gruppi ha trovato prima la soluzione: quello con incentivo economico, o quello senza?
Contro ogni apparente logica, in ogni ripetizione dell’esperimento, dagli anni 70 a oggi, sono stati i soggetti non incentivati i primi a risolvere il rompicapo, arrivando alla soluzione in media 3 minuti e mezzo prima degli altri. .
Com’è possibile?
In questo bel libro, Daniel Pink ci spiega perché gli incentivi economici, e in generale le motivazioni esterne, sono spesso controproducenti.
Ciò che invece funziona è la motivazione “intrinseca”, ovvero un tipo di motivazione che è slegata da ricompense contingenti, e che attinge più al desiderio di mettersi alla prova e di misurarsi con delle sfide.
Inoltre, l’Autore ci indica i 3 fattori fondamentali per aumentare la motivazione intrinseca:
autonomia, padronanza e scopo.
Infatti, soltanto potendo scegliere autonomamente, senza imposizioni, il modo, i tempi e gli strumenti attraverso il quale perseguire i nostri obiettivi, ci sentiremo liberi di impegnarci.
Ciò ci porterà a vedere i nostri compiti come delle sfide attraverso le quale migliorare le nostre capacità, acquisendo così maggiore padronanza ed entrando nello stato di flusso, una condizione di benessere, dove l’esecuzione della performance è di per sé gratificante.
Infine, l’ultimo fattore è lo scopo, ovvero attribuire a quello che stiamo facendo un significato più ampio, dove i nostri valori più grandi prevalgono rispetto a fattori più contingenti. In questo modo saremo portati a vedere gli ostacoli che inevitabilmente incontreremo, in una prospettiva diversa, e ci appariranno molto più piccoli rispetto alla nostra “missione”.
Ho trovato “Drive” un libro davvero ottimo, ben scritto, con un taglio pragmatico. L’ultima parte “La cassetta degli attrezzi” sarà apprezzata soprattutto da chi cerca strumenti concreti per mettere in pratica i principi appresi.
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Buona lettura
Davide Lo Presti
Psicologo
Ordine degli Psicologi della Toscana. Iscrizione all’Albo N°6319
Tel: 346. 76.48.810
e-mail: davidelopresti@alice.it
www.psicologomontecatini.com
Riceve a Montecatini Terme (PT)