Esattamente il 30 gennaio di 50 anni fa i Beatles si esibivano per l’ultima volta nell’ormai leggendario Rooftop Concert, direttamente dal tetto della Apple Records.
Avevano ormai toccato l’apice della loro carriera, e questo concerto simbolizza la loro fulminante ascesa, di cui però in pochi conoscono i retroscena, le difficoltà che hanno affrontato e il loro impegno e la loro perseveranza.
Nell’ultimo capitolo del mio libro “La profezia che si autorealizza. Il potere delle aspettative di creare la realtà”, ho voluto ripercorrere i temi principali trattati, in forma più narrativa, analizzando alla luce di importanti studi psicologici, il loro percorso di crescita personale e professionale che ha permesso loro di rendere possibile l’impossibile.
Dall’Effetto Pigmalione, rintracciabile nei due principali mentori che li hanno aiutati: Brian Epstein e George Martin; all’esperienza di Flusso nella quale si immergevano per scrivere i loro capolavori. E molto altro…
(Di seguito un breve estratto del libro)
Quella che vedete a sinistra è una foto che mi ritrae sulle strisce più famose del mondo.
Quella che vedete a destra invece è la foto della copertina dell’album dei Beatles: Abbey Road
(Trova le differenze)
Ecco un breve estratto del libro (pag. 290)
(…)
Dopo l’interruzione delle esibizioni dal vivo del 1966 per dedicarsi all’attività di studio, i Beatles fecero un ultimo concerto. Essendo la loro prima apparizione dopo quasi tre anni, non poteva che essere in grande stile.
L’evento ormai leggendario, noto come Rooftop Concert, ebbe luogo il 30 gennaio del 1969, proprio sopra il tetto della Apple Records. Nonostante si trattasse di un concerto a sorpresa, non appena i Beatles attaccarono a suonare, subito iniziò a radunarsi nella strada sottostante una grande folla di curiosi che li guardava col naso all’insù. John, Paul, George e Ringo avevano raggiunto il top, anzi il toppissimo!
Alla fine dell’esibizione queste sono le parole con cui John Lennon, con l’immancabile senso dell’umorismo che lo contraddistingueva, chiude quello che sarà l’ultimo concerto dei Beatles: «Vorrei dirvi grazie da parte del gruppo e di tutti noi, e spero che abbiamo passato l’audizione».
Non so per voi, ma per me l’hanno passata alla grande!
Ho voluto raccontarvi la storia dei Beatles perché credo che al di là di tutte le splendide canzoni che hanno scritto, sia questa la lezione più bella che i quattro ragazzi di Liverpool ci abbiano lasciato: tutti noi possiamo farcela.
Certo, dobbiamo rimboccarci le maniche, otto giorni a settimana, tredici mesi l’anno, ma una volta che ci liberiamo dei freni mentali che ci bloccano e crediamo fermamente nelle nostre capacità, tanto da non permettere a nefaste fattucchiere di interrompere il nostro cammino, niente è impossibile.
Come canta John Lennon in All you need is love: «Non c’è niente che puoi fare che non possa essere fatto». (Tratto da pag. 290)
Davide Lo Presti
PSICOLOGO
Montecatini Terme
►Autore del libro “La profezia che si autorealizza. Il potere delle aspettative di creare la realtà”
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