L’Errore di Cartesio e Cogito Ergo Soffro

Il post di oggi ha come filo conduttore due idee di Cartesio. Due idee confutate nel corso del tempo dalla ricerca scientifica.

Nel primo libro, “L’errore di Cartesio”, scritto da Antonio Damasio, l’autore evidenzia come il dualismo cartesiano, ovvero la divisione tra res cogitans (la mente) e res extensa (il corpo, quindi anche il cervello come organo), sia a livello neuroscientifico infondata. Infatti è il cervello a generare immagini,pensieri ed emozioni, e a pianificare i comportamenti rivolti verso l’ambiente esterno. Le due realtà sono quindi intimamente legate, tanto che il pensiero può persino fare ammalare il corpo – a anche guarirlo, quindi. Non a caso oggi si pensa all’essere umano come ad un’entità psicofisica.
Inoltre, anche tra emozioni e razionalità non c’è un vero dualismo nel nostro cervello, quanto piuttosto una cooperazione dove entrambi gli aspetti sono importanti per l’equilibrio psichico della persona.

Nel secondo libro “Cogito ergo soffro”, di Giorgio Nardone e Giulio De Santis, si vuole sfatare un falso mito: quello che siano sempre le emozioni ad incasinarci la vita. Infatti, anche la ragione può portarci fuori strada: il troppo pensare può paralizzare l’azione, il rimuginare può sabotare le nostre relazioni e può persino causarci sofferenza a livello psicofisico. Quindi il cieco affidamento di Cartesio alla ragione (il famoso “cogito ergo sum”), rivela i suoi limiti.
Gli autori individuano alcune trappole del pensare (con relative “psicosoluzioni”, com’è tradizione nell’approccio Breve Strategico), che possono essere provocate da quello che la società moderna considera – erroneamente – il suo alleato migliore: il pensiero razionale.

Ultime indicazioni: mentre il primo libro è una lettura decisamente più impegnativa, perché si tratta di un saggio neuroscientifico, per quanto scritto bene e corredato da un celebre caso clinico, quello di Phineas Cage (che si trova citato in moltissimi altri testi), il secondo è una lettura decisamente più divulgativa e accessibile a tutti, ma altrettanto valida e utile se avete la tendenza a pensare troppo. A voi la scelta!

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Buona lettura

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Davide Lo Presti